Se proviamo a pensare la vita come una partita a scacchi, ci accorgiamo che per quanto noi tracciamo una linea di condotta, questa rimane condizionata da ciò che farà l’avversario. Per noi acconciatori, l’avversario è rappresentato dalla sfida con le donne. Donne che giocano con noi le loro partite, perché ci sono donne Regina, ma anche donne Alfiere, Torre o Cavallo che vengono a trovarci nei nostri saloni con la loro identità. Queste “figure” di spose rivoluzionano le nostre giornate, ognuna con le sue regole di gioco, e siamo noi hair stylist a consigliare loro le mosse vincenti in vista del loro matrimonio.
La sposa Regina
Della sposa Regina vi ho raccontato già nel mio precedente post dedicato alla nuova collezione La Sposa degli Scacchi, che punta su raccolti “convertibili”, cioè personalizzabili a seconda delle emozioni che ogni sposa vuole suscitare nei vari momenti del proprio matrimonio. Anche nel caso delle altre “figure” di spose, quindi il vero maestro di scacchi deve sapere ascoltare la donna che ha di fronte.
La sposa Alfiere
La sposa Alfiere è minimal, chic, bon ton. È austera e orgogliosa di essere sé stessa. Piena di sé, si muove in maniera trasversale tra sentieri bon ton e chic. Come Eloise, con un raccolto dai volumi minimal proiettati in alto: la nuca a ciocche cucite crea un motivo a ricamo verticale che consegna slancio allo chignon posizionato al centro testa, da completare - si vuole - con la frangetta oppure con un finto ciuffo sofisticato. Per Andrea, invece, una coda design scultorea, dal motivo architettonico minimale, e la lavorazione artigianale di una spirale conica che irradia singole ciocche ben definite che si aprono a ventaglio creando onde marmoree. La partita con Helena, infine, è stata ricca di strategie e mosse segrete: la chignon è definito, semplice, dal disegno sinusoidale che dalla nuca si proietta verso l’alto, in ogni sua curva una “fede” blocca e sottolinea l’eleganza del motivo. Mi raccomando: texture lucida!
La sposa Cavallo
La sposa Cavallo è anticonvenzionale, eclettica. La sua strategia è sempre imprevedibile. Non sai mai cosa farà sulla scacchiera, se non nell’attimo stesso in cui decide e agisce. Non è semplice anticipare le sue mosse, quindi un bravo maestro di scacchi con lei non cerca la mossa migliore, la prevede. Per farlo, bisogna conoscere le donne con cui giochiamo e con Emma è stato subito chiaro che per lei ci voleva un raccolto elegante e pulito, gentile. L’immagine evoca l’atmosfera buon ton degli anni ’50-’60, ma con una palpitante contemporaneità. L’aria superiore è sollevata e cucita al centro testa con gli stessi capelli, e sottolinea lo slancio della coda di cavallo ondeggiante, sigillata e trattenuta da un nastro/fiocchetto alla nuca. Ma la stravaganza e l’imprevedibilità della sposa Cavallo si manifestano anche nella creazione pensata per Sylvia: ametiste, Swarovski e perle di fiume arricchiscono e impreziosiscono l’acconciatura, in un incrocio luminoso tra liana verticale e capelli morbidi, con ricercata spontaneità.
La sposa Torre
La sposa Torre è lineare, bucolica, romantica. È coerente e segue la tradizione. Una vera e propria principessa, dolce come la protagonista di una favola, sognatrice dentro la sua torre. Una mossa falsa può fare perdere la partita a noi scacchisti di spose. Per questo con Stephanie ho deciso di puntare tutto sulla mossa dei capelli raccolti con incroci essenziali, ciocche che si incontrano sottolineate da anelli o da delicatissimi fiocchetti, morbidezze e sinuosità che decorano e accarezzano le spalle. E l’accessorio è determinante, che sia un dettaglio luminoso che cattura nei punti focali l’attenzione oppure una ricerca minuziosa di fiori freschi mai scontati, dai colori pastello, per dare leggerezza e femminilità. Come la scelta che ho fato per Charlotte: una moderna principessa con una romantica coroncina in testa che nasce dal sapiente intreccio fra i capelli e una liana fiorita che si chiude a incrocio alla nuca, lasciando in libertà
una semplice coda ondeggiata che si trasforma durante l’evento in uno chic&chignon.
Forse, in fondo, la vita è proprio questo: un’infinita e imprevedibile partita a scacchi, dove l’importante non è vincere o perdere, ma giocare. Giocare con le nostre donne, e in ogni nostro gesto contemplare non la mossa, ma la gioia smisurata di una mano che si muove tra i capelli.
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