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Bianco sì, bianco no. Scelta di carattere, ma con gioia e stile

Lasciare che i capelli bianchi avanzino con banalità, subendone il loro determinarsi? Oppure determinarne l'avanzamento con un gioco di aggiunte e coperture? Ecco l’idea: colorarsi, ma non troppo, per valorizzare il senso di ricercatezza e personalità.



La prima è stata Jane Fonda. Con la sua storia e il suo carisma era la persona giusta per sdoganare il bianco sui capelli e lo ha fatto, ottantenne, sfoggiandolo con taglio cortissimo sul red carpet degli Oscar l’anno scorso. Elegantissima.

Adesso Andie MacDowell alza l’asticella della sfida, con i suoi 63 anni portati magnificamente sul red carpet del Festival di Cannes e la sua chioma lunga e fluente, restituita al colore naturale della sua età. Orgoglio riccio e argento.



È una nuova tendenza affermatasi di recente: quella di rinunciare alla tintura, complice il lockdown, ma anche quella di adottare il bianco come colore glamour, da ricreare con arte se necessario. Tanto che anche le donne più giovani considerano questa scelta, persino le giovanissime, ispirate dal loro idolo Billie Eilish, cantautrice trasformista ancora neanche ventenne, passata per una eclatante fase “grigia”.



Siamo sicuri, però, che rinunciare al colore sull’avanzare dei capelli bianchi sia sempre la scelta giusta? La risposta è no. Non tutte stanno bene così. Basta guardare Carolina di Monaco. E anche la splendida Andie potrebbe prendersi ancora del tempo, se non fosse che lei è l’eccezione che conferma la regola con la sua forte personalità, che racconta consapevolezza e sicurezza di sé. Con quel sorriso e quella sfacciataggine gioiosa, Andie ti convince sempre!

Siamo di fronte a una rivoluzione già in atto, importante perché sta cambiando lo sguardo globale sull’estetica delle donne, da parte di tutti. Così, piano piano, cambiamenti come i capelli bianchi stanno diventando segnale di longevità e benessere contro ogni luogo comune, espressione di un modo nuovo di stare bene con se stesse, frutto di un valore energetico interiore interessante. Un altro esempio? La super modella Maye Musk, ricercatissima con i suoi 73 anni pieni di fascino e vitalità.


La scelta del bianco, però, non è un’equazione matematica. Bisogna valutare caso per caso, in base anche alla personalità di ciascuna.


Ci sono donne per le quali non ti poni neanche il problema di quale sia la loro età, in questi casi non mi affretterei perché il bianco adottato troppo presto quell’allure magico può anche distruggerlo. L’equazione, invece, funziona quando la forza interiore è tale da reggere quel cromatismo, trovando una fusione armoniosa tra forma, taglio, colore e valore energetico. Ma per tenere il bianco sui capelli “devi essere” e sapere bene chi sei. Solo così puoi portarlo con disinvoltura.


Patricia, il progetto firmato Salvo Filetti

Dal mio punto di vista si tratta di capire dove togliere e dove aggiungere, seguendo sui capelli il concetto di shabby chic, ovvero quel gusto trasandato elegante, apparentemente trascurato, che invece è frutto di uno studio e della cura del dettaglio. Ecco l’idea: colorarsi, ma non troppo, per evitare di sembrare finte. Anche con il bianco, che posso togliere o persino aggiungere dove serve, per sconfiggere la banalità del sale e pepe e dare un senso, uno stile, di ricercatezza e personalità. In stretta combinazione con la forma, alleata ineguagliabile del bianco per dare carattere e freschezza. Ebbene sì, freschezza. Con il taglio giusto si può.



Prima deve essere ben chiaro come tutto è in natura, per poi intervenire amplificando alcuni bianchi oppure ombreggiando altri punti, in modo da sottolineare ciò che va sottolineato e viceversa. Partendo sempre dal punto fermo che avevamo visto a proposito delle luci e del colore: rispettare il DNA cromatico dettato dal vostro fondo naturale e riflesso nella luce dei vostri occhi.


Tuttavia, nel tempo anche il fondo cambia con l’arrivo dei capelli bianchi e, a mano a mano che aumentano, una castana o una bruna si avvicinano sempre di più al mondo del biondo, ma con certe caratteristiche precise che devi leggere e registrare. Anche in questo caso l’occhio ti aiuta a scegliere un tono silver, argento, se hai un sottotono freddo, oppure un tono vaniglia o latte, con quel minimo di calore che lo caratterizza, se il sottotono è caldo. Se il tono funziona, l’effetto sarà quello di rinfrescare tutto il volto.


C’è, infine, un altro elemento importante da tenere in conto: la pelle. Per quanto mantenga ancora un sottotono caldo o freddo, comunque con il tempo la pelle ingrigisce e mal sopporta l’eccesso, in un senso o nell’altro. Servono piuttosto toni meno squillanti, perché con gli anni la pelle perde la vivacità del sottotono cui appartiene e che diventa più neutro, e così deve essere anche il colore su capelli altrimenti il contrasto si prende tutta la scena.


Il colore bello, bianco compreso, è quello che si sposa talmente bene con la tua pelle da spostare l’attenzione sul tuo sguardo. Non quello che ti ruba bellezza, invece di donartela. E te la dona soltanto se è coordinato con te, con il tuo “essere”. Una regola, questa, che funziona sempre. Stavolta senza eccezioni.











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