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Moda capelli e CdB. Immagini senza tempo per una storia lunga trent’anni


2008/2009. Collezione Save Your World

Se dovessi raccontare la storia stilistica di CdB, lunga già trent’anni, direi che le immagini raccolte nel nostro enorme archivio sono immagini senza tempo. Anche quelle della prima collezione, che risale al 1992, ed è in bianco e nero. Questo la dice lunga sul gusto che caratterizzava quel periodo, in cui a comandare era ancora il taglio, mentre il colore quasi non esisteva in termini di priorità, tanto da sparire senza difficoltà nel bianco e nero delle fotografie, allora molto in voga. I primi servizi fotografici, peraltro, li facevamo a Milano e sempre in esterna. A cielo aperto, con la luce naturale che il fotografo gestiva in modo che la modella avesse una bella luce sul volto. C’erano ancora i rullini, si sfocava molto lo sfondo e il risultato era molto dinamico: sentivi e vivevi il vento tra i capelli.


Questa è l’idea che ho sempre avuto, quella di capelli non statici ma che si muovono nello spazio e nell’aria. E quei servizi fotografici sono tutti attuali ancora ora, custodi di questa immagine di donna che non abbiamo mai tradito: vera, fresca, contemporanea. E soprattutto non “parrucchierata”. Proponendo uno stile preciso, desiderabile e possibile per ogni donna, senza virtuosismi da sottolineare.

Oggi sarebbe impensabile lanciare una nuova collezione capelli con un servizio fotografico in bianco e nero, perché il colore si è preso la scena con un cambio di rotta graduale, che ha capovolto le cose. E pensare che fino agli anni 60 il taglio nemmeno si pagava! Il servizio più importante, soprattutto in Italia, era la piega, poi se i capelli erano troppo lunghi si accorciavano togliendo l’eccesso con lo sfilzino in maniera veloce. Negli anni 60 è stato il re dei parrucchieri Vidal Sassoon, in Inghilterra, a dare prestigio al taglio inventando il caschetto geometrico e perfetto realizzato con le forbici, ma in Italia servirono tutti gli anni 70 per accogliere questo cambiamento. Il taglio ha poi dominato la scena per tutti gli anni 80 e 90, quando anche il colore inizia piano piano a prendersi il suo spazio, per poi affermarsi in modo preponderante. Il colore, oggi, è quello che più cattura, in particolare con i servizi glossing che danno lucentezza ai capelli, con un effetto quasi liquido, affiancando il balayage con le sue schiariture che, pur mantenendo il fondo naturale dei capelli, aggiungono quella lucentezza spontanea e naturale che è la cifra stilistica di questi ultimi anni: la ricerca della sfumatura.


Per questo l’ossessione di tutti, durante lo shooting, è fare venire fuori nello scatto quella nuance ben precisa, che corrisponda a ciò che vedi di presenza. Insieme a quel movimento, quel sistema, quella valorizzazione su cui poi ci giochiamo tutto. A partire da quella sfumatura, da quel contrasto, in un mix felice di colore, taglio e forma.

Ovviamente, ancora adesso, quando penso alla nuova collezione, penso innanzitutto ai tagli, ma in questo presente sono i cromatismi che proponiamo a fare la differenza, interpretando un sentimento che diventa trend perché una massa critica la sceglie. Un sentimento che, poi, io propongo con una mia interpretazione, declinata dalla mia creatività ma al servizio dello stile e della personalità della donna che ho davanti. Quindi, parto sempre dal disegno del taglio, cui però aggiungo subito la "pittura" indispensabile del colore.


È stato naturale, nel tempo, pensare di proporre due collezioni l’anno, quella Autunno/Inverno e quella Primavera/Estate. Naturale, ma non scontato, tanto che siamo stati i primi a farlo come si fa nella moda del prêt-à-porter, ma custodendo quel concetto di “su misura” che ci contraddistingue nel mondo dei capelli. Peraltro, puntando sulla declinazione di tutte le lunghezze e non solo sul corto, sul medio o sul lungo, a seconda del momento. Perché ogni lunghezza va interpreta con un’intuizione nuova. Con quel guizzo, quel twist che diventa valore aggiunto per leggere la contemporaneità attraverso i capelli.


A contarle dovrebbero essere circa sessanta collezioni in trent’anni e ogni collezione l’abbiamo sempre contestualizzata con un tema preciso, per renderla portatrice sana di un messaggio di impegno anche sociale, al di là dei capelli. Il concetto di sostenibilità, per esempio, ci è sempre stato molto a cuore. Prima lo abbiamo declinato nei confronti del Pianeta, nel 2008 con la collezione “Save Your World” e nel 2009 con la collezione “I'm Water”. Poi nel 2020 la sostenibilità l’abbiamo pensata anche con riferimento alla persona, con la collezione “Natural Woman”, una collezione che ogni donna potesse sostenere con facilità, senza sforzo, assecondando la natura propria e dei propri capelli. È stato come dare una risposta immediata a un sentire diffuso, che dopo il lockdown è esploso con forza. E che ci ha spinti a pensare, ancora una volta, cosa ogni scelta di stile possa significare anche sotto il profilo energetico. Come nel caso di “Astro”, questa collezione A/I, che gioca con il desiderio di lasciarsi alle spalle un periodo difficile e intercetta la voglia di scalare i capelli come voglia di coraggio, con un pizzico in meno di romanticismo.

Come accade ogni volta, neanche il tempo di averla lanciata, sono già proiettato a pensare la collezione della prossima stagione P/E, lavorando di immaginazione per intuire già a novembre l’evoluzione che porterà l’estate. Questo sempre girando intorno a tre elementi imprescindibili, che accomunano tutte le collezioni che ho realizzato in questi trent’anni: creatività, eleganza e naturalità. All’unisono.

Per pensare all’estate, però, c’è ancora tempo. Almeno per voi. Quindi, per il momento, godiamoci insieme la stagione dei colori autunnali, saturi, pieni e profondi.

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